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6 agosto 2011 6 06 /08 /agosto /2011 01:25

Rousseau ha rivoluzionato il concetto di educazione, postulando una riscoperta dello stato di natura contrapposto in parte allo stato del vivere sociale.

Jean Jacque Rousseau nasce nel 1712 a Ginevra, ma è a Parigi che si svolge la sua opera di filosofo e pedagogo.

Gran parte dell’opera di Rousseau può essere letta come una riflessione globale sulla natura dell’uomo, sulle caratteristiche negative della sua condizione sociale e sui mezzi attraverso cui migliorarla. La nuova Elosia applica il rinnovamento alla vita amorosa e familiare, Il contratto sociale definisce le modalità per farlo a livello di società.

Secondo Rousseau il vivere sociale e la continua dipendenza dagli altri possono diventare una privazione della libertà dell’uomo. L’unica risposta possibile alla corruzione sociale è il cambiamento, ottenibile attraverso la riscoperta dell’orginaria bontà umana. Per riportare l’uomo al bene originario non è possibile riportarlo alla condizione di selvaggio (anche perché non si può semplificare pensando che tutto il bene risieda nello stato di natura e tutto il male in quello sociale): Rousseau, infatti, non critica la società in se stessa, ma il modo in cui si è configurata storicamente. Per rendere lo “stato di società” più simile allo stato di “natura” si deve iniziare dall’educazione dei bambini, che deve salvaguardare la spontaneità e l’autonomia della persona nella società: educare secondo natura significa rispettare la naturalità dell’uomo, e le varie fasi dello sviluppo psicologico dell’allievo, regolando contenuti e metodi perché siano accessibili e comprensibili. L'opera fondamentale per capire e analizzare il pensiero pedagogico di Rousseau è l'Emilio, trattato a cui si ispira la dottrina pedagogica degli ultimi 200 anni.

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